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Esistono parole capaci di accompagnare chi ha vissuto il dolore lacerante di una perdita? Maria Teresa Abignente ha provato a cercarle.
Lo ha fatto ascoltando quel che la sua esperienza personale (la prematura scomparsa del marito) le aveva insegnato, lo ha fatto grazie all’incontro con il Gruppo Nain, formato da genitori che hanno perso i figli. Lo ha fatto lasciandosi ispirare dalla bellezza indescrivibile di ogni contatto con la fragilità. Le sue parole si sono così accostate alle domande più grandi sulla vita e sulla morte, non per dare risposte alla sofferenza, ma per provare a trasformarla in amore. E così questo libro, nato per parlare della morte, è diventato in realtà un profondo, delicato, toccante inno alla vita.